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Una terza area riguarda le esperienze di viaggio caratterizzata da lentezza, immersione nel verde e ricerca del benessere e relax; un macro-ambito che abbiamo definito “turismo slow/green/wellness” e che ci consente di individuare quei modi di ridefinizione del rapporto con l’ambiente anche e soprattutto in un’ottica di sostenibilità. È una forma di viaggio che ha ripreso piede dopo la pandemia e che svolge una funzione sempre più centrale e strategica nei processi di diversificazione delle pratiche e destinazioni e di superamento dei problemi generati dal fenomeno dell’overtourism. Una recente ricerca condotta da Enit in collaborazione con Touring Club e Ipsos rivela che l’Italia è la meta preferita degli amanti del segmento del turismo lento, considerata prima scelta dagli appassionati dei principali paesi europei. Anche in questo caso, l’etichetta vasta consente di individuare differenti declinazioni del concetto di lentezza, green e benessere.

Il wellness tourism: è l’ampio segmento del turismo finalizzato al benessere piscologico e fisico, che passa attraverso modalità anche molto diverse tra loro, comprendenti in taluni casi anche il turismo sanitario. A livello globale, attualmente è stimato su un valore di 436 miliardi di dollari e si prevede possa crescere del 21% entro il 2025, stando a quanto riportato dal Global Wellness Economy Report (stilato dal Global Wellness Institute); in ambito europeo, il “wellness tourism” arriva a valere circa 245 miliardi di euro. Rientrano in questa categoria esperienze come il turismo termale (utilizzo di strutture termali e spa), favorito anche da elevati livelli di destagionalizzazione, che recentemente è tornato in Italia sui livelli pre-Covid, con un incremento del 18% sugli ospiti stranieri, e il turismo meditativo (yoga, meditazione e altre attività rigeneranti).

Il turismo naturalistico, ovvero quella forma di “turismo responsabile che preserva l’ambiente e migliora il benessere locale” secondo la definizione dell’International Ecotourism Society. Secondo l’Osservatorio sull’Economia e sul Turismo delle Camere di Commercio, il turismo naturalistico comporta una spesa media giornaliera di 120 euro (più alta per gli stranieri, 155 euro, rispetto agli italiani). In uno studio di Federturismo, la voce “Natura e svago” è stimata sui 63 miliardi di euro di valore. Il turismo naturalistico si compone di un ventaglio di esperienze che vanno dai cammini, percorsi rurali e parchi naturali (il rural tourism), per il quale l’Italia vanta ha un importante vantaggio competitivo, essendo il paese europeo con il maggior numero di aree protette certificate, seguito dalla Spagna, alle fattorie didattiche strettamente legate alla proliferazione degli agriturismi, dal turismo faunistico che si fonda una dimensione etica di ecosostenibilità e rispetto degli animali al cosiddetto “turismo rigenerativo”, che consiste nel vivere in sintonia con la destinazione immergendosi nel territorio e contribuendo e collaborando attivamente con la comunità locale.

Il turismo dei mezzi alternativi: un’altra forma di turismo lento che si realizza interamente o in parte usufruendo di mezzi di trasporto diversi da quelli più consueti, che diventano strumenti integranti dell’esperienza. È il caso dei treni storici o panoramici, dove un esempio è rappresentato dal progetto di Fondazione FS che ha creato la società “FS Treni Turistici Italiani; si tratta di un servizio dall’ampio impatto economico, considerato che per ogni euro speso dai viaggiatori per i treni storico-turistici si genera un indotto di 2,3 euro in altri servizi sul territorio. Oppure si pensi al segmento delle imbarcazioni e del turismo fluviale con cui attraversare le innumerevoli vie d’acqua del nostro paese a bordo di battelli o motonavi; è un fenomeno in crescita del 15% in tutta Europa; oppure ancora quelle esperienze a bordo di mezzi ancora meno diffusi e “quotidiani”, come per esempio i tour in mongolfiera, che diverse aree italiane hanno cominciato a sperimentare.

Profilo del turista

immagine turista

Prossimità, autonomia, immersione di coppia in una dimensione di lentezza e naturalismo. Il turista che viaggia con motivazioni slow e green ha un profilo ben marcato; tendenzialmente, non ha bisogno di allontanarsi troppo da casa per vivere un’esperienza (300 km di distanza media percorsa, il più “sostenibile” in questo senso). Sceglie prevalentemente l’hotel, ma apprezza anche i B&B, gli agriturismi e registra dati significativi anche per strutture come i campeggi (6%). Si organizza “da solo” e non sembra mostrare alcun bisogno significativo di enti terzi o gruppi di altre persone per pianificare il proprio viaggio; si muove tendenzialmente in coppia (56%, dato più alto rispetto agli altri profili) ama esperienze brevi o medie nella formula del week-end (41%) o spingendosi fino alla settimana (46%). Spende in media 824 euro.

Luoghi, itinerari e destinazioni

Sentieri e cammini immersi nella natura, percorsi che attraversano il territorio italiano valorizzandone la dimensione di lentezza, di scoperta, di un nuovo rapporto con l’ambiente e il paesaggio. Un’Italia da percorrere a piedi, tra boschi, fiumi, campagne rurali e tradizioni storiche e folkloristiche che si caratterizza per la presenza di itinerari noti e altri dal potenziale di attrattività ancora tutto da esplorare.